sabato 30 ottobre 2010

Diego Armando Maradona


















Special number
30 Ottobre 
Auguri Diego

Il pallone era sgonfio, l'aveva portato il chiattone e non c'era verso di gonfiarlo; la pompa di benzina era chiusa e poi, poi la siringa non la trovavamo più. Il caldo si azzeccava alla faccia e la polvere ci entrava nei polmoni, Gino stava impennando e a contare le pedalate ci si metteva d'impegno. La radio di Farris non smetteva di cricchiare canzoni del cazzo. Era tardi e la squadra di bastoncino non si presentava, le palazzine non erano lontane, ma accocchiarsi non era facile per quei terremotati. Quando da lontano vidi formaggino - il boss - con quel SI tutto scassato, capii che la squadra stavolta sarebbe stata quella buona. Franchetiello in porta, braccia e gambe lunghe a dismisura, Giggino il panetterie in difesa: na cazzimma spaventosa, e poi lui, bastoncino in avanti: uno che la metteva sempre dentro. Millelire a cranio, ogni uno il suo, millelire da dare al nipote di Carletta, che tanto a lui non gli piaceva giocare. Io ovviamente me la giocavo con bastoncino.
- Te la giochi con me?
- E con chi, se no?
Le biciclette le mettemmo a posto, Carmeniello era pronto, palla a centro e subito passaggio all'indietro; con la coda dell'occhio mi sembrò di vedere qualche palazzinese arrivare, erano amici di formaggino e la cosa non mi piaceva affatto. Il campo si andava riempendo, il pallone alla fine lo gonfiò Gaetano il gommista; disse che sarebbe stata l'ultima volta, ma  tanto lo sapevamo che non era vero.
- La metti o no na cazzo di palla? - disse Carmeniello - M' par o cazz!
- Carmenie ti devi far vedere, stai sempre a nasconderti - gli rispose birretella.
Giggino tiranneggiava e proprio non riuscivamo a trovare il modo per entrare in aria. Un rinvio, una respinta corta e bastoncino non ci pensò su due volte: a volo dal mezzo sinistra e Gino immobile; non ci fu nemmeno il tempo per incazzarsi che già doveva correva dietro alla palla. Le pietre che facevano da pali, proiettavano nell'aria un rettangolo immaginario trafitto dal destro di bastoncino.
- Corri, corri - urlava Farris, provando un lancio.
La palla giunse sulla mediana e l'appoggio di petto a Carmeniello mi diede la possibilità di scattare; un uno due da manuale, palla sulla destra e cross in mezzo per rattacase, tutto bello, peccato che Franchetiello, con quelle sue braccia lunghissime, riuscì a smanacciare.
La millelire la sentivo sempre meno mia, la palla non voleva entrare e poi c'era bastoncino: imprendibile; ne birretella; ne Francesco, sembravano riuscire a prendergli le misure.
Gino la mise lunga, la radio trasmetteva Suck my Kiss, il giornale radio interruppe quegli strilli incomprensibili, Giggino arrivò di testa sul rilancio, la palla si impennò. Maradona - la vidi con la coda dell'occhio - nel primo pomeriggio - una spallata a Giggino a calcolare lo spazio - è stato raggiunto - poi la testa indietro e la porta a memoria nello stomaco - nel suo appartamento di via Franklin - le gambe in aria - scortato da Coppola, lo si è visto uscire in evidente stato di confusione - il collo pieno sulla palla che si sgonfia e il sangue alla testa - arrestato - la palla entra, la vedo con una torsione del collo prima che la schiena e il gomito parino quel tuffo con carpiatura all'indietro.
- Alto - urla bastoncino.
Hanno arrestato Maradona.

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