domenica 15 novembre 2009



- Il tempo a tua disposizione sta per scadere, ti prego di riconsegnarmi il compito, ti prego non essere scorretto nei confronti degli altri, ti prego.
Va a fare in culo ritira compiti del cazzo.
Questo è quello che mi è successo alla prova scritta di storia dell'arte Moderna, ma vi giuro che a volte è andata meglio:

Avevo preparato tutto l'avevo scritto sul banco in bella grafia, c'era ogni cosa, o meglio ogni cosa che poteva essere prova d'esame.
Avevo scritto delle formelle del Brunelleschi e di Ghiberti, della Giardiniera di Raffaello, della tecnica a secco del Cenacolo di Leonardo. Ma cazzo, dovete sapere che io ho un problema, uno di quelli che oltre che a condizionarti socialmente, ti tradiscono nei momenti meno opportuni; mi sudano le mani.
Quel giorno scrissi e cancellai, inzaccherandomi tutta la maglia, più di tre volte quelle cazzo di nozioni sull'arte moderna. Ogni volta che passavo con i mie palmi caldi e bagnaticci, trasformavo le parole scritte in spirali cosmiche blu incomprensibili. Quel giorno, ero alle medie, ero andato mezza ora prima a scuola, apposta per scrivere sul banco. Il compito mi riuscì alla grande, a furia di ricopiare quella roba la imparai davvero, così feci il compito senza dare un occhio agli appunti sul banco. Ma la sfiga; la cazzo di prof si accorse che c'erano delle scritte sul banco sotto al mio foglio.

- Questo non è giusto, non è corretto rispetto agli altri debbo annullarti il compito.

Parlava lei di giustizia, lei che aveva leccato il buco del culo al preside solo perché questi aveva agganci in esercito; una leccata in previsione del test d'ingresso di quel frocio del figlio in esercito, per dirci poi:
- Ragazzi la massima aspirazione per una mamma è avere un figlio all'Accademia militare di Modena.

Io non lo so, ma ultimamente sono stato a Modena e ci ho fatto attenzione; non a tutti puzza l'alito di Merda. Ma d'altronde cosa non fa una mamma per un fottuto figlio?

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