giovedì 25 febbraio 2010

Savariello


La tipa che aveva chiesto il pollo poco cotto con patate si allontanava sapendo che gli stavo guardando il culo, in effetti gli stavo dando una sbirciata alle chiappe, che, per inciso, non erano un gran che. Non era però le il culo della pulzella che mi interessava; fissandone il didietro, pensavo a quella sua blasfema richiesta gastronomica. Come fa la gente a mangiare un pollo poco cotto, il pollo fa già schifo abbrustolito, figuriamoci crudo. Mentre seguivo quel culetto, aldilà del quale due manine bianche e morbide stringevano un sacchetto di carta a doppio strato con pollo poco cotto, vidi con la coda dell'occhio un'auto arrivare di corsa e due tipi incappucciarsi e scendere al volo dall'abitacolo ancora in moto.

- Mani in alto...cacciate i soldi...

Poi degli spari.

Un guizzo di liquido viscoso si appiccicò alla vetrinetta del pizzaiolo, sembrava ketchup, ma era plasma. Quello che restò del ladro mi cadde addosso, l'altro tipo incappucciato scappò via. Il cassiere della pizzeria aveva ancora tra le mani una canna fumante il cui grigio, risaltava notevolmente al cospetto del tabellone segnaprezzi della coca cola.

Era il mio turno, era pronto il mio pollo piccante con le fritturine, ma avevo come l'impressione che l'appetito mi si era guastato.


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